Le avventure di Pinocchio

Uscite a puntate sul “Giornale per i bambini” a partire dal 1881, “Le avventure di Pinocchio” furono pubblicate in volume nel 1893.

La storia è nota a tutti, anche grazie alle tante versioni che il cinema, il fumetto, il teatro e la televisione hanno dato delle vicende, comiche e drammatiche, del burattino che divenne un bambino.

E se questa favola continua a essere letta ancora oggi in tutto il mondo, è per la simpatia senza riserve suscitata dal suo protagonista, così vicino, nelle sue debolezze e incoerenze, ai lettori piccoli e grandi.

SCHEDA TECNICA:

Titolo: Le avventure di Pinocchio
Autore:
Carlo Collodi
Edizione: Integrale
Editore:
Àncora
Collana: Parole in Chiaro
Serie: I classici per tutti

Traduzione a cura di: SociaLibri®
Font: SocialFont®
Illustratore: Roberta Briatico
LeggiRiga®: Si, incluso
Anno edizione: 2019
In commercio dal: 5 novembre 2019
Pagine: 235 p., ill. , Brossura
EAN: 9788851422110
Età di lettura: da 8 anni
Prezzo: € 13
 

ILLUSTRAZIONE:

«Te lo spiego subito» disse la Volpe. «Bisogna sapere che nel paese dei Barbagianni c’è un campo benedetto, chiamato da tutti il Campo dei miracoli. Tu fai in questo campo una piccola buca e ci metti dentro, per esempio, uno zecchino d’oro. Poi ricopri la buca con un pò di terra: l’annaffi con due secchie d’acqua di fontana, ci getti sopra una presa di sale, e la sera te ne vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce, e la mattina dopo, di levata, ritornando nel campo, che cosa trovi? Trovi un bell’albero carico di tanti zecchini d’oro quanti chicchi di grano può avere una bella spiga nel mese di giugno.»

Capitolo 12 | pag.57

L'AUTORE:

Carlo Lorenzini, più noto con lo pseudonimo di Collodi (dal nome del paese natale della madre), nasce a Firenze il 24 novembre 1826.
La madre, Angelina Orzali, benché diplomata come maestra elementare, fa la cameriera per l'illustre casato toscano dei Garzoni Venturi e in seguito presso la ricca famiglia Ginori di Firenze.
Il padre Domenico Lorenzini, lavora come cuoco per gli stessi marchesi Ginori.
Primogenito di una numerosa famiglia (ma dei 10 fratelli ne moriranno 6 in tenera età), Carlo frequenta le elementari a Collodi, affidato ad una zia. Malgrado il carattere vivace, viene avviato agli studi ecclesiastici presso il Seminario di Val d'Elsa e poi dai Padri Scolopi di Firenze.
Quando il fratello Paolo Lorenzini diventa dirigente nella Manifattura Ginori, la famiglia acquista finalmente un po' di serenità e di agiatezza, e Carlo può iniziare la carriera di impiegato e di giornalista.
Nel 1856 scrive il libro Un romanzo in vapore a cui fa seguito Il viaggio per l'Italia di Giannettino.
Nel '59, spinto dagli ideali del patriottismo, partecipa alla seconda Guerra d'Indipendenza.
Dopo il 1860 è censore teatrale e poi impiegato presso la prefettura di Firenze.
Scrive in seguito vari libri, ottenendo i migliori risultati nel campo della letteratura per l’infanzia.
Collodi collabora, fino al 1875, a numerosi giornali; scrive pure romanzi e drammi teatrali, nessuno dei quali però di particolare valore creativo.
La vera notorietà di Collodi arriva, però, con la pubblicazione del romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. Pubblicato inizialmente a puntate, a partire dal 7 luglio 1881, sul "Giornale per i bambini" di Ferdinando Martini, con il titolo di Storia di un burattino, esce integralmente nel 1883 sempre con l'editore Felice Paggi di Firenze.
Senza conoscere il successo straordinario della sua opera, Carlo Collodi muore il 26 ottobre 1890 a Firenze.
Le sue carte, donate dalla famiglia, sono conservate nella Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Mentre le prime opere sono guidate da un intento scopertamente educativo-scolastico, Pinocchio si pone come una storia di grande carica umana: le straordinarie peripezie del ragazzo-burattino, le scoperte ora gioiose ora dolenti che egli fa del mondo e della vita, i suoi scatti di ribellione e i suoi pentimenti, la sua ansia di giustizia, le sue speranze e i suoi crucci, si compongono in un racconto nitidissimo, che è da tempo giudicato un vero classico e, tradotto in molte lingue, costituisce il capolavoro della letteratura italiana dell’Ottocento più conosciuto nel mondo.
Di recente la critica ha studiato i vari risvolti del libro e le motivazioni anche inconsce che gli sono sottese, sottolineando come esso trascenda i limiti della letteratura per l’infanzia (ritratto della situazione sociale e culturale di un’Italia povera e contadina, allegoria della favolosa condizione infantile, celebrazione della libertà e dello slancio della fantasia contro le regole del perbenismo borghese ecc.).

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