Alice nel paese delle meraviglie
SCHEDA TECNICA:
Autore: Lewis Carroll
Edizione: Integrale
Editore: Àncora
Serie: I classici per tutti
Traduzione a cura di: SociaLibri®
Font: SocialFont®
Illustratore: Roberta Briatico
LeggiRiga®: Si, incluso
EAN: 9788851423223
Prezzo: € 13
ILLUSTRAZIONE:
Il Cappellaio fu il primo a rompere il silenzio. «Che giorno del mese è?» disse, rivolgendosi ad Alice. Aveva tirato fuori l’orologio dal taschino e lo guardava con un certo timore, scuotendolo di tanto in tanto e portandoselo all’orecchio.
Alice ci pensò e rispose: «Oggi è il quattro.»
«Sbaglia di due giorni!» osservò sospirando il Cappellaio. «Te lo avevo detto che il burro avrebbe rovinato il congegno!» soggiunse guardando con disgusto la Lepre Marzolina.
«Il burro era ottimo,» rispose umilmente la Lepre Marzolina. «Sì, ma devono esserci entrate anche delle molliche di pane,» borbottò il Cappellaio. «Non dovevi metterlo dentro col coltello del pane.»
Capitolo 7 | pag.66
L'AUTORE:
Pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson.
Scrittore inglese, studiò a Rugby e a Oxford, nel Christ Church College, dove rimase poi sino al 1881 come lettore di matematica pura, scienza alla quale dedicò numerosi trattati.
Di carattere assai timido, C. fu grande amico (e fotografo) di alcune bambine, e per una di esse, Alice Liddell, scrisse Alice nel paese delle meraviglie (Alice’s adventures in Wonderland, 1865).
Quest’opera, la più nota e amata della letteratura infantile inglese, ha esercitato una forte attrazione anche sui lettori adulti per il peculiare gusto del gioco logico e verbale. Alle avventure di Alice C. diede un seguito con Attraverso lo specchio (Through the looking-glass, 1871), che ebbe un successo quasi altrettanto vasto.
I personaggi, che nell’opera precedente erano carte da gioco, in Attraverso lo specchio sono pezzi del gioco degli scacchi; il loro comportamento è determinato dalle regole della partita, ma si colora di originalissimi toni comici. La facoltà, per eccellenza infantile, di osservare con perfetto candore la realtà servì a C. per mettere a nudo le assurdità e le incoerenze della vita adulta e per dar vita a incantevoli giochi basati sulle regole della logica.
La caccia allo Snark (The hunting of the Snark, 1876), in apparenza una buffa poesia nonsense, nasconde possibilità di interpretazione simbolica che hanno affascinato la critica moderna.
Minore popolarità è toccata a Silvye e Bruno (1889), opera minacciata da un sentimentalismo moraleggiante.